
Il progetto scientifico telematico in ambito di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) vuole essere un momento di confronto tra gli esperti su vari temi, nella difficile fase post-pandemica.
In prospettiva, i tempi lunghi stimati per un pieno ripristino dei servizi assistenziali dedicati alle cronicità in ospedale e sul territorio e gli stringenti regolamenti previsti per limitare la ripresa di una diffusione incontrollata del virus SARS-CoV-2, configurano il tema della gestione dei pazienti affetti da malattie croniche come un problema di cogente attualità.
La BPCO è una malattia prevenibile e trattabile, con diversi significativi effetti extrapolmonari che possono contribuire alla sua gravità nel singolo Paziente. La componente polmonare è caratterizzata da ostruzione bronchiale non completamente reversibile.
La riacutizzazione di BPCO è un evento acuto caratterizzato da peggioramento dei sintomi respiratori del Paziente che va oltre le normali variazioni giornaliere e determina un cambiamento nel trattamento. Purtroppo le riacutizzazioni hanno un impatto importante sulla storia naturale della malattia, visto che ripetute riacutizzazioni determinano un peggioramento della funzionalità respiratoria. Coloro che presentano frequenti riacutizzazioni sono i Pazienti più a rischio di accessi al Pronto Soccorso e di Ospedalizzazioni che comportano anche importanti conseguenze economiche. Il trattamento farmacologico regolare ha l’obiettivo di ridurre il numero delle riacutizzazioni, per l’impatto che possono avere anche sulla mortalità.
Spesso le riacutizzazioni necessitano di antibiotico terapia e di steroidi sistemici. Dal punto di vista clinico la riacutizzazione determinata da una infezione batterica si caratterizza per un aumento delle secrezioni e della loro purulenza. In questo caso deve essere prescritto una antibioticoterapia evitando un uso improprio degli antibiotici che può determinare un aumento delle resistenze batteriche.
In presenza di insufficienza respiratoria è necessario impostare ossigenoterapia che in caso di insufficienza respiratoria cronica deve essere prescritta anche domiciliare e a Lungo Termine (OLT). In fase acuta, quando nonostante l’ottimizzazione della terapia farmacologica e dell’ossigenoterapia è presente acidosi respiratoria e/o fatica dei muscoli respiratori, c’è l’indicazione all’utilizzo della Ventilazione Non Invasiva (NIV); l’utilizzo precoce della NIV durante episodi di insufficienza respiratoria acuta permette di ridurre molte complicanze associate alla ventilazione meccanica invasiva, specialmente le infezioni nosocomiali.
Nel Paziente che frequentemente riacutizza si devono prendere in considerazione tutte le misure preventive: trattamento regolare, astensione da fumo e dagli irritanti, vaccinazioni, attività fisica.